Ti Consiglio Un Film La rubrica del CSVFVG Cinema e Terzo Settore
Uno dei film meno conosciuti di Woody Allen, una piccola gemma che, attraverso l’eccentrico Leonard Zelig, racconta in maniera geniale la nostra società di massa.
Per tutta la vita Woody Allen ha scherzato sulle sue nevrosi e sul suo psicoanalista (“Gli concedo ancora un anno, poi vado a Lourdes”) e per tutta la vita ha elaborato la figura dell’intellettuale ebreo nel mondo americano. Questi due temi raggiungono insieme il punto forse più alto della sua carriera nella meravigliosa commedia Zelig, uno pseudo- documentario su Leonard Zelig, il “camaleonte umano”.
E’ la reductio ad absurdum di unatendenza che proviamo tutti, quella di adeguarci all’ambiente che ci circonda per sentirci accettati. C’è uno Zelig in ciascuno di noi. In questo film di inarrestabile comicità, Zelig ha una trasformazione non solo psicologica e “professionale” ma anche fisica: nero fra i neri, cinese fra i cinesi, cuoco fra i cuochi, dottore fra i dottori – e fare gli esempi più divertenti vorrebbe dire rovinare la sorpresa. Non c’è da stupirsi che Zelig sia diventato un nome comune: “Quel tipo è uno Zelig”.
La risata è sempre una cosa seria, e Woody Allen qui ci mette sotto gli occhi due punti molto seri: il concetto difensivo dell’immigrato ebreo in America che vuol essere accettato e assimilato; e al di là della dimensione ebraica, la condizione dell’uomo-massa contemporaneo che trova la ragione della sua esistenza nell’essere come gli altri.
Temi ponderosi, ma espressi in un film divertentissimo. Anche perché è costruito come falso documentario storico-biografico, con riprese “documentarie” che uniscono la figura di Zelig/Allen a quelle autentiche, da Tom Mix ad Adolf Hitler, con un grande lavoro di trucco fotografico entro il lavoro del direttore della fotografia Gordon Willis. Di più, il film contiene interviste ad autentici e famosi intellettuali americani (come Saul Bellow, Susan Sontag, Bruno Bettelheim) i quali “stanno al gioco” e parlano con assoluta serietà di Leonard Zelig come figura realmente esistita.
Di Giorgio Placereani
In DVD e Blu-Ray nelle mediateche
Frasi Celebri
Leonard Zelig (Woody Allen): “Si deve essere se stessi, fare le proprie scelte morali… anche quando richiedono vero coraggio. Altrimenti si è come robot, o lucertole”.
Curiosità
La stessa operazione di interviste di personaggi esistenti che parlano di un personaggio d’invenzione come se fosse autentico sarà replicata da Woody Allen, applicandola alla musica, nel film Accordi e disaccordi, che parla di un immaginario musicista jazz interpretato da Sean Penn. Fra gli intervistati appare lui stesso, che è veramente anche un jazzista.
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