Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto correttivo sull’Impresa sociale. Ad annunciarlo è stato il sito del Governo che, dopo la convocazione del Consiglio, ha fatto sapere di aver approvato «interventi correttivi e integrativi previsti riguardano l’utilizzazione dei lavoratori molto svantaggiati e dei volontari, l’adeguamento degli statuti delle imprese sociali e le misure fiscali e di sostegno economico»
«Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che, in attuazione della legge di riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale (legge 6 giugno 2016, n.106), introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112, relativo alla revisione della disciplina in materia di impresa sociale». Si amplia da 12 a 18 mesi il termine entro il quale le imprese sociali già costituite devono adeguarsi alla nuova disciplina. Il testo tiene conto dei pareri espressi dalle Commissioni speciali costituite per l’esame degli atti presentati dal Governo».
La seconda scadenza in calendario, rispetto alla riforma del Terzo settore, è quella del 2 agosto 2018, data entro cui va approvato il decreto correttivo per il nuovo codice del Terzo settore (DECRETO LEGISLATIVO 3 luglio 2017, n. 117). Su questo fronte il Forum del Terzo Settore nei giorni scorsi ha chiesto di allungare da diciotto a ventiquattro mesi i tempi utili per l’adeguamento degli statuti di Onlus, Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di promozione sociale e Imprese sociali: l’allungarsi dei tempi per la approvazione del decreto correttivo e in generale il rallentamento nella emanazione dei vari decreti attuativi (6 approvati sui 26 previsti) fa sì che molti aspetti fondamentali per capire come modificare gli statuti siano ancora sconosciuti. Sono circa 300.000 enti interessati da questo adempimento, con una procedura particolarmente complessa per gli enti che hanno una estesa organizzazione regionale e territoriale.