Così si potrebbe definire il gustosissimo Priscilla, la regina del deserto: un film di panorami e di parolacce. E’ la storia di tre drag queen, cantanti maschi travestiti da donne, in viaggio verso Alice Springs dove devono esibirsi in uno spettacolo.
Alice Springs, dal nome evocativo e un po’ fiabesco, è una città al centro dell’Australia; e andarci significa tuffarsi nell’Outback, l’Australia interna, desertica e sottopopolata, tutto il contrario delle avanzate città della costa.
Priscilla è una commedia a doppio registro. Da un lato è una commedia gay (oggi se ne trovano a un soldo la dozzina, ma non all’epoca), con un dialogo sboccatissimo e divertente, che incrocia adesione e intelligente ironia nel descrivere l’esagerazione hip di questo trio sfacciato e umanissimo, la loro resistenza all’intolleranza (teniamo poi conto che il racconto si svolge trent’anni fa), le loro disperazioni e paure: uno di loro ha un figlio da un precedente matrimonio e si chiede con terrore come la prenderà. Dall’altro, è una commedia agra sul bigottismo e l’intolleranza degli abitati dell’Outback (non tutti, ovviamente, come mostra il personaggio del vecchio Bob).
Quindi si può dire che anche questo film è un doppio viaggio: nel deserto e nella sessualità. Non stupisce l’uso scenografico dei panorami australiani, ma è notevole come i costumi superkitsch del trio (disegnati da Tim Chappel e Lizzi Gardiner, che vinsero un Oscar) si adattino perfettamente al deserto australiano: si crea un imprevisto rapporto fra la vastità dell’ambiente e la follia colorata dei costumi. In fin dei conti, due forme dell’eccesso.
Naturalmente se c’è l’Australia non possono mancare gli aborigeni, molto più aperti dei bianchi nell’accettazione; e in un film pieno di rock orecchiabile (basta pensare che i numi tutelati dello spettacolo sono gli ABBA – e sì, c’è anche Mamma mia) non manca un pezzo rock suonato dai nostri eroi con accompagnamento di uno strumento a fiato aborigeno, il didgeridoo, con notevolissimo effetto.
Di Giorgio Placereani
Disponibilità
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In streaming su Chili, Google Play, Amazon Prime Video In dvd e blu-ray nelle mediateche
Frasi Celebri
Felicia: “Fin da quando ero ragazzo ho fatto lo stesso sogno. Un sogno che adesso, finalmente, ho la possibilità di realizzare”
Bernadette: “E qual è, se è lecito?”
Felicia: “Arrivare fino al centro dell’Australia, scalare il Kings Canyon, come una regina, in un bikini di Gaultier, con lustrini, tacchi a spillo e la tiara”.
Curiosità
Nel ruolo del trans Bernadette, Terence Stamp dà una delle grandi interpretazioni della sua vita. Adam è Guy Pearce. E nel ruolo di Tick è sorprendente vedere Hugo Weaving – che tutti conosciamo come l’implacabile nemico cibernetico di Neo nella serie Matrix – in una parte, come dire, assolutamente diversa.
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Fonti: il cineocchio.it, cinema.everyeye.it