Ultima tappa del percorso che ormai da diversi mesi sta portando la presidente e il direttore del CSVnet, Chiara Tommasini e Alessandro Seminati, a confrontarsi con i CSV italiani per gettare le basi del lavoro che animerà il sistema nei prossimi anni. I CSV sono un sistema plurale e compatto, CSVnet è la loro piattaforma culturale nazionale e tramite esso i Centri sul territorio possono diventare comunità capaci di allargare i loro perimetri e i loro orizzonti.
CSV quindi non come “erogatore di servizi” ma come soggetto che promuove il volontariato, lo sostiene e lo aiuta a crescere. Questo è uno dei tanti concetti chiave emersi durante l’incontro di oggi a Pordenone.
Ecco i punti focalizzati durante il confronto:
Operare per evitare il rischio di fornire servizi standardizzati, ma costruire risposte customizzate lavorando su unità di metodi e approcci;
Sviluppare l’insieme di competenze per garantire il ruolo di agenzia di sviluppo del territorio e del volontariato;
Pensarsi e farsi riconoscere non solo come fornitori di servizi, ma come soggetti che promuovono il volontariato e lo fanno crescere;
Aiutare gli enti del terzo settore non solo ad “arrangiarsi”, ma anche a crescere ed evolvere;
Affrontare la complessità del tempo che viviamo senza la pretesa di avere tutte le risposte a portata di mano;
Creare sinergie tra Centri di servizio e CSVnet per stimolare scambio e interazione: è da compiere un lavoro culturale di tessitura, armonizzando le differenze e sentendosi parte di un sistema più ampio;
Porci le domande di fondo come sfide da giocare: come costruiamo la mappa delle competenze? Come capiamo cosa serve e che culture sono necessarie?
Aiutare le organizzazioni ad avere un maggiore attenzione e adesione con la realtà e con il bisogno della società;
Lavorare insieme, perché la pluralità aumenta la propria capacità e la propria potenza;
Essere quindi Centri di Servizio Volontariato che creano valore condiviso.
#CSVConTe#fareBeneInsieme#nuove





