Commedia romantica e thriller psicologico vissuto in soggettiva, Hitchcock dà qui la sua versione dell’amore e della coppia, tra menzogne e giochi di suspense.
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Il bicchiere di latte sul vassoio, forse avvelenato, brilla di un bianco maligno (com’è noto, Hitchcock ottenne l’effetto mettendoci dentro una lampadina) mentre Cary Grant lo porta su per le scale, le scale; sulle pareti si disegna un intarsio d’ombre. Nel film, Lina (Joan Fontaine), fredda vergine occhialuta che legge libri di psicologia, sposa Johnnie (Cary Grant) contro il volere del padre, che lo considera un poco di buono. E che lo sia, un poco di buono, lo dovrà scoprire ben presto. Johnnie e il suo buffo amico Beaky (Nigel Bruce, il Watson della serie classica di Sherlock Holmes) sono dei bambini mai cresciuti.
Ma c’è di peggio che essere un bugiardo disonesto, ed è essere un assassino. Joan Fontaine si dibatte in un sospetto mortale: suo marito la ama o intende avvelenarla? All’ambiguità del viso di Cary Grant si contrappone il grido di allarme degli oggetti, che nei film di Hitchcock sono sempre pieni di significato. Quando Lina gioca a Scarabeo le viene fuori la parola MURDER, omicidio; per non parlare del ritratto del padre defunto, che è lì e “guarda” come una cupa sentinella. Con aria sorniona Hitchcock mescola nel suo calderone il “giallo” del possibile crimine, la suspense dell’amore e la sua solita visione poco lusinghiera della vita coniugale. La bella sceneggiatura, dal romanzo di Francis Iles, è di Sam Raphaelson (l’autore di Lubitsch), della fedele Joan Harrison e di Alma Reville, moglie di Hitchcock.
Ah, ma può una star come Cary Grant rivelarsi un uxoricida? La R.K.O., che produceva, disse di no. L’ambiguità che Hitchcock mantiene per tutto il film “deve” sciogliersi in senso positivo. Eppure… giacché tutta la conclusione rassicurante si basa sulle parole di un conclamato bugiardo… come sempre Hitchcock ci lascia con un po’ di sospetto in un angolo della mente.
Di Giorgio Placereani
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Frasi Celebri
Johnnie Aysgarth: Se si deve uccidere qualcuno bisogna farlo con semplicità. Ho ragione, dottor Sedbusk?
Isobel Sedbusk: Sì, certo. Finché con semplicità non si è presi…
Curiosità
Nel romanzo originale di Francis Iles (pseudonimo del famoso autore di gialli Anthony Berkeley Cox), Johnnie è senz’altro un assassino che progetta la morte della moglie. Hitchcock propose un finale su questa linea ma la R.K.O. non lo accettò: Cary Grant doveva risultare innocente. Un primo finale in tal senso fu bocciato dal pubblico in una proiezione di prova; allora Hitchcock modificò il film così lo vediamo ora.
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