HARVEY (HENRY KOSTER, USA 1950) Un divertente viaggio alla ricerca di sé stessi
Qual è, ci chiediamo di fronte alla grande stagione della commedia americana classica, l’arte della commedia? Certamente una situazione di partenza paradossale, uno sviluppo veloce e farsesco, un dialogo serrato e spiritoso – ma non basta. Ci vogliono personaggi in tutto o in parte “picchiatelli” (un termine che nasce in Italia proprio nel doppiaggio della commedia classica). E qua siamo in pieno clima di Harvey.
Se James Stewart, rampollo di una famiglia dell’aristocrazia americana, passa tutto il giorno nei bar e candidamente sostiene di farlo insieme al suo miglior amico Harvey, che è un coniglio bianco alto un metro e ottanta (per la precisione un puca, creatura del folklore irlandese), che vede solo lui… e che ha la mania di “presentare” a tutti, invitandoli anche a cena a casa… è evidente che è un picchiato, e bisogna rinchiuderlo.
Ma se guardiamo tutti quelli che gli stanno intorno – a partire dalla sorella maggiore, splendida interpretazione di Josephine Hull che per questo film vinse l’Oscar – magari non vedono conigli bianchi ma sono tutti un po’ strambi anche loro. Qui ci sia avvia su una strada pericolosa: perché potrebbe risultare che il più matto di tutti è in realtà quello che lo è di meno.
La deliziosa commedia di Henry Koster è del 1950 ma idealmente appartiene al periodo “classico” precedente (non dimentichiamo che mentre appare Harvey sta nascendo l’acida commedia postbellica di Billy Wilder). Piena di amabile follia, di equivoci e corse disperate, di creature immaginarie (ma ne siamo sicuri?) e di confidenze al tavolino del bar, non solo è estremamente divertente ma anche estremamente umana: per la gentilezza di sentimenti del protagonista James Stewart ma anche per una simpatia che comprende tutti; nel mondo di Harvey anche gli opportunisti hanno un cuore.
La morale: siamo tutti picchiatelli, e questo ci rende migliori.
Di Giorgio Placereani
Disponibile In streaming su Rai Movie, In dvd.
Frasi Celebri
“Tutti dobbiamo affrontare la realtà, un giorno o l’altro.
Ah, vedete: io ho lottato con la realtà trentacinque anni, dottore, e sono felice di dire che l’ho vinta fuggendola”. Charles Drake) e Elwood P. Dowd (James Stewart)
Curiosità
Per la sua vivacissima interpretazione nel ruolo della sorella maggiore di James Stewart,
l’anziana attrice Josephine Hull vinse nel 1951 l’Oscar per la miglior attrice non
protagonista. Da notare che questa categoria degli Oscar era nata per premiare i
caratteristi, ma sempre più è finita in mano alle star che appaiono in parti secondarie.
Per approfondire i temi trattati in questo film: https://www.bonculture.it/cinema/film/lempatia-di-elwood-e-il-mondo-distante-del-coniglio-harvey-amico-invisibile/
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