C’è anche Gorizia tra le quattro città che da qui a dicembre si contenderanno il titolo di Capitale europea del volontariato per il 2022. Così ha scelto il Centro Servizi Volontariato, che dopo l’esperienza di Padova, capitale di quest’anno, sogna di fare il bis già nel 2022 con un progetto transfrontaliero che vuole portare all’attenzione dell’Europa quanto si sta facendo per il terzo settore grazie al Gect, il gruppo europeo di cooperazione territoriale che riunisce i Comuni di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter Vrtojba.
Il progetto è stato presentato il 27 luglio, in Municipio a Gorizia dal sindaco Rodolfo Ziberna e dall’assessore al volontariato, Silvana Romano, insieme al presidente e al direttore del Centro Servizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia, Marco Iob e Federico Coan, e dal consigliere territoriale per l’Isontino, Giampiero Licinio. La concorrenza tuttavia sarà durissima perché alla fase finale hanno avuto accesso tre grandi città europee, Madrid per la Spagna, Danzica per la Polonia e infine, per la Turchia, l’antica città di Smirne.
La candidatura di Gorizia è nata nei mesi scorsi attorno al tavolo tecnico che ha lavorato al Protocollo transfrontaliero di cooperazione in materia di processi di inclusione sociale, che impegna i tre Comuni del Gect a lavorare insieme anche al di là dei termini del gruppo europeo, per garantire la continuità del patrimonio di relazioni e collaborazioni costruiti tra enti pubblici e associazioni di volontariato e del privato sociale.
“Il volontariato e il senso del servizio sono nel dna dei cittadini di Gorizia e di tutto il nostro territorio – il commento dell’assessore al volontariato del Comune di Gorizia, Silvana Romano – la proposta di una candidatura ci è sembrata perciò una grande opportunità da sostenere anche in considerazione della particolarità del territorio.”
La città vincitrice, sarà proclamata il prossimo 5 dicembre nel corso di una cerimonia ufficiale che si terrà a Padova, attuale capitale, mentre per il 2021 la capitale sarà Berlino.
A decidere sarà una giuria internazionale composta da esperti del terzo settore, rappresentanti della società civile e del settore profit e rappresentanti delle istituzioni europee, che valuterà in particolare in che misura le città candidate rispondono alle raccomandazioni contenute nella Pave, l’agenda per i volontari in Europa, un documento siglato dalle maggiori piattaforme europee della società civile, orientata a incentivare la realizzazione di una rete internazionale per supportare e promuovere i volontari e le associazioni, nonché a sviluppare un più efficace quadro normativo che sostenga il loro operato.