E’ in partenza il secondo ciclo di webinar dedicato alla salute e associazionismo all’interno del percorso “Regione FVG e Terzo Settore – Costruire alleanze per la salute dei cittadini” che ci accompagnerà fino a dicembre 2022 (per info vai alla pagina dedicata del sito).
La finalità del percorso è informare cittadini, volontari ed Enti del Terzo Settore del FVG su contenuti e strategie del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 in modo da perseguire assieme gli obiettivi di salute delle nostre comunità.
Condividere le strategie e le azioni di intervento dei programmi del piano di prevenzione regionale, risulta elemento cruciale per una co-progettazione e un’azione di sistema efficace, inclusa la formazione e la comunicazione.
GLI INCONTRI
1° “La risorsa idrica nel territorio regionale: aspetti ambientali e sanitari” – lunedì 24 ottobre, ore 16:00-18:00
Come preservare al meglio la preziosa risorsa dell’acqua nella regione fvg – il ruolo del cittadino e delle comunità
In alcune aree del Friuli Venezia Giulia l’approvvigionamento idro-potabile domestico è tuttora effettuato tramite l’utilizzo dei pozzi artesiani; tali pozzi, distribuiti prevalentemente nei territori della “Bassa Friulana e del “Friuli Occidentale”, hanno profondità comprese tra i 50 e i 700 m, presentano portate variabili che arrivano anche a 100 l/s e sono generalmente sprovvisti di regolatori di portata. I controlli analitici effettuati negli ultimi anni hanno evidenziato come, a distanza di molto tempo dall’entrata in vigore del divieto di utilizzo dell’atrazina, i suoi prodotti di degradazione siano tuttora presenti nelle falde idriche regionali anche ad elevate profondità. Le acque provenienti dai pozzi artesiani ad uso privato si trovano al di fuori del normale monitoraggio effettuato sulla rete acquedottistica o sui pozzi a rilevanza pubblica e di conseguenza risultano particolarmente sensibili a potenziali contaminazioni.
I cittadini il cui approvvigionamento idrico è connesso all’utilizzo dei pozzi artesiani devono essere informati sui potenziali rischi sanitari associati al consumo di acqua proveniente dai pozzi artesiani e sulla necessità di ridurre gli sprechi, utilizzando responsabilmente e in modo sostenibile le risorse.
RELATORI:
Gabriella Trani: Dirigente biologo Servizio Prevenzione, Sicurezza alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria – Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità FVG
Enrico Bressan: ARPA FVG – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia – Dirigente Ambientale – Responsabile SOS Qualità delle Acque Interne
Davide Brandolin: ARPA FVG – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia Collaboratore Tecnico-Professionale – Geologo – SOS Qualità delle Acque Interne
2° “Cambiamenti climatici: perché informare il cittadino” – giovedì 27 ottobre, ore 16:00 – 18:00
Quali sono i rischi climatici che corriamo in un futuro molto vicino? Se l’Accordo di Parigi non sarà rispettato al più presto, ci aspetta un aumento termico globale fino a 5 gradi entro fine secolo, più ondate di calore africano, desertificazione e siccità, incendi boschivi, eventi estremi, alluvioni, tempeste più frequenti, e un aumento del livello del mare di oltre un metro. Perdite di produzione agricola, danni alle infrastrutture e alle persone e migrazioni epocali. E oltre al riscaldamento globale ci sono altri rischi ambientali importanti, come la perdita di biodiversità e l’inquinamento di acqua, aria e suoli. E’ il nuovo periodo geologico recente chiamato Antropocene, nel quale le attività di quasi otto miliardi di umani rischiano di rendere il nostro pianeta ostile alla vita delle generazioni future. La possibilità di ridurre i danni esiste ancora, ma richiede uno sforzo rapido e imponente, il passaggio dalle energie fossili a quelle rinnovabili, una maggior efficienza nell’uso delle materie prime e un ripensamento della crescita economica che non può essere considerata infinita in un mondo dalle dimensioni limitate.
RELATORE
Luca Mercalli: climatologo, master in scienze della montagna all’Université de Savoie-Mont-Blanc, direttore della rivista Nimbus, presiede la Società Meteorologica Italiana, associazione nazionale fondata nel 1865. Si occupa di ricerca su climi e ghiacciai alpini, insegna sostenibilità ambientale in scuole e università in Italia (Università di Torino-SSST), Svizzera e Francia e la pratica in prima persona, vivendo in una casa a energia solare, viaggiando in auto elettrica e coltivando l’orto. E’ stato consulente dell’Unione Europea e consigliere scientifico di ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Per RAI ha partecipato a “Che tempo che fa”, “Scala Mercalli” e “TGMontagne” e Rainews24. Editorialista per Il Fatto Quotidiano, ha lavorato prima a La Repubblica e poi a La Stampa ed ha al suo attivo migliaia di articoli e oltre 2700 conferenze. Tra i suoi libri: Filosofia delle nuvole (Rizzoli), Viaggi nel tempo che fa (Einaudi), Prepariamoci (Chiarelettere), Non c’è più tempo (Einaudi), Il clima che cambia (BUR), Salire in montagna (Einaudi) e il libro per bambini Uffa che caldo (ElectaKids).